Il Kulturinstitut Lusérn è lieto di presentare la mostra “Billz gegrés un biar – Piante selvatiche e noi”, ideata e curata da Claudia Avventi, dedicata alle piante della storia, della vita e della lingua del primo Novecento di Luserna.
Non solo un’esplorazione illustrata tra fiori, erbe, alberi e funghi del territorio, ma anche il punto di partenza per la compilazione di un erbario cimbro. Un’esposizione che deriva dal desiderio di preservare e trasmettere il ricco patrimonio di saperi locali legati alle piante selvatiche prima che siano dimenticati, assieme ai loro nomi in lingua cimbra. L’erbario di Luserna e la mostra sono un invito per tutti a riscoprire i tesori della natura, il legame tra comunità e ambiente e a riflettere sugli equilibri possibili per un futuro sostenibile.
Il nucleo centrale della mostra è costituito dalle prime pagine dell’erbario, scritte in cimbro da Gisella Nicolussi. I testi raccontano le conoscenze tramandate dall’anziana bisnonna e da altri membri della comunità, offrendo uno sguardo su un mondo ormai scomparso, caratterizzato da un quotidiano rapporto con boschi e pascoli e da un contesto floreale distintivo.
Le illustrazioni, realizzate con tecnica mista e in stile tattoo, da Daniele Nicolussi Neff enfatizzano i tratti caratterizzanti delle piante, forme e colori, trasportandole in una dimensione romantica e sognata, rafforzando il senso di memoria impressa come un tatuaggio nell’epidermide della comunità.
Il percorso espositivo proposto attorno alle piante della tradizione di Luserna è arricchito da fotografie, video documentari, libri, utensili e manufatti che approfondiscono gli usi e il contesto storico. Grazie alla preziosa collaborazione di Fondazione Museo Civico di Rovereto e MUSE – Museo delle Scienze di Trento, la mostra offre anche uno sguardo sugli studi, le escursioni e le attività di botanici, erboristi ed etnografi di diverse epoche intorno a Luserna, ulteriore strumento di lettura del paesaggio naturale e antropico che ci circonda.
Il percorso espositivo si intreccia con le collezioni del Museo di Luserna, ed ha inizio con una sezione dedicata a “La nostra flora di guerra”, in cui scoprire alcune piante che oggi ci circondano arrivate in seguito alla Prima guerra mondiale. L’esposizione chiude con uno spazio dedicato alla biodiversità tra gli splendidi scatti ai “Millefiori di Luserna”, del fotografo naturalista Walter Nicolussi Zatta.
Il Museo Lusérn propone anche: “Alfabeto della Grande Guerra. 26 lettere per non dimenticare”, “Archeometallurgia Preistorica”, “Comunità Cimbra di Luserna”, “L’arte del merletto a fuselli a Luserna”, “Fauna delle Alpi”, “Centro visitatori Fortezze degli Altipiani”.